Magic Stick escribió:Ciao Fortitudo
Todo este año ha sido un auténtico fracaso y ha finalizado de la peor manera posible. Dudo que salga a competir bajo esa determinación.
¿Nueva era para la FuturFortitudo?
Magic Stick escribió:El tema de los cupos es un principio indispensable para crear una buena competición, pero ya desde la base como se está haciendo en las ligas FEB.
Otro tema es el del número de extranjeros-comunitarios. No sé, yo soy más partidario de que a partir de los cupos nacionales se fichen los extranjeros no comunitarios que se quieran, así ya se prescinde del cachondeo de las nacionalizaciones "raras".
Thornton73 escribió:Thornton73 escribió:Gran golpe de mercado de Caserta!!! Jumaine Jones (Ural Great), visto hace un par de temporadas en Napoli, llega a un acuerdo con la Juve para esta temporada...
Y Coldebella que sigue mirando dirección Polonia. Inicialmente el interés por el jugador del Prokom, Filip Dylewicz, y ahora otro que también suena para Caserta es el escolta Lucasz Koszarek, jugador del Anwil Wloclawek.
De momento en Caserta:
Bases: Fabio Di Bella
Escoltas:
Aleros: Ebi Ere / David Brkic
Ala-pivots: Jumaine Jones / Andrea Michelori
Pivots: Antanas Kavaliauskas / Philip Martin
Luc Robitaille escribió:¿Estais seguro de que Cartier Martin va a jugar unicamente como SF?
Yo para Europa lo veo un jugador muy rentable, pero jugando de alapivot la verdad
De todas formas buen equipo el de la Bennetton, sobre todo el perimetro
Così ha parlato questo pomeriggio il Presidente della Fortitudo Gilberto Sacrati negli studi di E’tv, accettando di partecipare ad una puntata speciale di “Basket Time” per rispondere alle domande dei cronisti presenti – il conduttore Roberto Martini e i giornalisti Claudio Limardi e Marco Tarozzi – e, soprattutto, mettendoci la faccia.
“Ho dovuto attendere l’ultimo momento prima di partire per Roma, per ottenere quei documenti che rappresentavano la garanzia da presentare al Consiglio Federale. Per cercare di mantenere la Fortitudo in Legadue, come non è stato possibile anche solo per l’impossibilità regolamentare nemmeno chiedendo penalizzazioni, ma comunque per riuscire a salvare la Fortitudo, come siamo riusciti a fare in ultima istanza chiedendo ed ottenendo dal Consiglio Federale di mantenere l’affiliazione, che significa anche il settore giovanile, e poter ripartire dalla A Dilettanti. Significa che la Fortitudo è rimasta viva e non è scomparsa”.
“La Fortitudo andava salvata in ogni modo, era l’obiettivo principale che significava non perdere irrimediabilmente un patrimonio enorme. Ora, abbiamo un programma per ripartire e andare avanti, a meno che non ci sia qualcuno a presentarsi con un programma serio. Negli ultimi tempi abbiamo chiesto a più imprenditori bolognesi così come a tante banche l’aiuto necessario per l’iscrizione in Legadue, ma non ottenendo nulla ho deciso in prima persona di dare quelle garanzie necessarie per tenere in vita la Fortitudo. Ora, sono pronto a portarla avanti, ma ripeto: se a Bologna ci fosse qualcuno che volesse prendere la Fortitudo con un programma preciso, sarò qui ad ascoltarlo. Ma dubito che si presenterà, dal momento nessuno l’ha fatto quando si poteva salvare la Legadue anche in modo più semplice”.
“Cosa è successo? Avevamo avuto garanzie di certe situazioni che dovevano darci una base solida, opportunità molto serie ed apparentemente già pronte che viceversa non si sono poi concretizzate dopo un’attesa protrattasi per alcuni mesi, mettendomi nella situazione di dover far fronte a tutto a livello personale. Allo stesso modo sono venuti a mancare alcuni introiti di grosse sponsorizzazioni. E, nella grave crisi economica mondiale, ci siamo trovati in questa situazione di difficoltà, non riuscendo purtroppo a trovare la soluzione per mantenere la Legadue malgrado l’abbiamo cercato in ogni modo. Ma, a quel punto, non fermandoci come forse sarebbe stato più facile ma lottando fino all’ultimo per salvare comunque la Fortitudo”.
“Non mi aspetto che la gente mi creda o mia dia fiducia, bisognerà soltanto dare dei fatti. Innanzitutto sono qui a metterci la faccia, magari conterà poco ma lo ritengo invece importante, sarebbe stato più facile non venire, come non andare a Roma e mollare tutto anziché salvare la Fortitudo. Certo, in questi due anni non abbiamo raccolto risultati ed abbiamo avuto un’immagine tutt’altro che positiva, ma dovremo cercare di ripartire con un programma preciso. Se poi la città non vorrà che sia Sacrati a continuare, dovrà esserci qualcuno a raccogliere onori e oneri, come ad esempio una situazione di mutuo del PalaDozza per una convenzione non fatta da noi, che ci fa spendere due milioni di euro il primo giorno di ogni stagione. Se resterò, continuerò a lavorare per cambiare questa situazione”.
“Dovremo organizzare il ripianamento dei debiti, ma posso dire che la Fortitudo non si trova in una situazione grave da questo punto di vista e non inficerà l’iscrizione al Campionato di A Dilettanti. Per accogliere quest’ultima richiesta, il Consiglio Federale ha vagliato la fideiussione che ho portato a Roma, facendo conto nuovamente sulle mie forze. Purtroppo non sono riuscito a realizzare prima delle situazioni che erano in programma e ci avrebbero dato la settimana scorsa i soldi necessari per sistemare le cose. A quel punto, abbiamo provato a trovare ugualmente garanzie, a Bologna non ci siamo riusciti e siamo dovuti andare fuori per riuscirci, mostrando la solidità del patrimonio. Venerdì 10 luglio avevamo disposto tutti i pagamenti e le pratiche richieste, sperando di poter avere la liquidità per il lunedì chiudendo quelle operazioni, purtroppo non è andata così”.
“Ci siamo assunti degli impegni, davanti al Consiglio Federale. Ma soprattutto davanti alla Fortitudo, scegliendo di non farla sparire e di portarla avanti. Il che significa che la squadra farà il suo corso in A Dilettanti, mentre il sottoscritto sistemerà il pregresso. Sempre che non arrivi qualcuno pronto a prendere la Fortitudo, non legata al nostro progetto più ampio, se ne avrà uno alternativo per sostenerla, visto che non ci sono più i Seràgnoli in grado di alimentare personalmente anno dopo anno mantenendola ai vertici. L’errore fondamentale è stato, arrivando, il voler mantenere quel tenore, spendendo tantissimo senza alcun ritorno”.
“Alessandro Finelli sta rientrando dall’America. L’ho sentito telefonicamente, chiedendo di incontrarlo al suo ritorno. La nostra idea è quella di tenerlo, ci sta riflettendo e vorrà capire bene come stanno le cose. Gli spiegheremo il nostro programma e ci auguriamo che decida di restare. Non ho ancora avuto modo di incontrare Zoran Savic, da quando è tornato dall’America, ci siamo sentiti solo telefonicamente. Ci vedremo nei prossimi giorni e parleremo, se dovesse decidere di andare via per sua scelta la rispetterò”.
“Avremmo potuto operare sul mercato per sfoltire un gruppo molto ampio in anticipo rispetto alla fine del Campionato, è vero, mentre negli ultimi tempi non era chiaramente possibile vendere Mancinelli e Huertas per avere la liquidità necessaria a risolvere i nostri problemi, in quanto tutti aspettavano alla finestra che si svincolassero a costo zero come ora purtroppo è successo. Fino ai controlli Comtec di marzo eravamo comunque pienamente in regola e Zoran ha portato avanti i suoi compiti, dopo è diventato tardi ma non voglio dare colpe a nessuno”.
“Sono qui, per rimanere o per ascoltare eventuali proposte. Questi due anni sono stati difficili: il primo periodo è stato di grande entusiasmo, nel secondo è emersa la consapevolezza che si rischiava quella situazione di difficoltà legata ai costi che poi si è verificata, purtroppo è capitato tutto in un momento estremamente complicato a livello economico e bancario. E i tempi dell’imprenditoria sono molto diversi da quelli rigidi sportivi: da dicembre attendo di incassare i frutti di un grosso atto immobiliare da milioni di euro, fossero arrivati sarebbe stato tutto diverso anche nel basket”.
“Bisogna cancellare tutto e far ripartire la Fortitudo con un programma preciso, impostato sul far crescere i nostri giovani. Se poi arriveranno altre situazioni ben vengano, ma bisogna andarci cauti e l’ho imparato sulla mia pelle. Presentando 100 milioni di patrimonio non si riescono a ottenere 10 milioni di mutuo in banca, le banche non hanno alcuna disponibilità e allora pur avendo della sostanza non si ha liquidità. Andando in un istituto bancario a chiedere 2 milioni per aiutare la Fortitudo, ci si sente chiedere se si è matti, pur presentando garanzie patrimoniali molto ampie”.
“La crisi c’è per tutti, eppure siamo stati gli unici a rimanere fuori, è vero. Significa che sicuramente abbiamo fatto male i conti, quantomeno abbiamo creduto data la nostra potenzialità che potesse essere facile, ma non è stato così. Ora, bisogna forzatamente riuscire a operare il distacco da quello che era la Fortitudo in passato e non può più essere, bisogna ripartire da tutt’altra strada perché non ci sono i Moratti. Magari, cercheremo di valorizzare di più il nostro prodotto e scopriremo che è migliore di tanti americani, che non sono riusciti a metterci lo spirito giusto. E, quello, è difficile cambiarlo. Ora, comunque, la Fortitudo è come un appartamento completamente sventrato e ristrutturato: e, tranne i debiti di questa stagione di non più di due milioni e mezzo di euro, tra tutto. Il pregresso che raccogliemmo da Martinelli è stato risanato, e parliamo di situazioni molto più ingenti. C’è qualche centinaia di migliaia di euro da saldare ai fornitori, purtroppo una cifra simile è invece ancora da incassare, ma la crisi ha coinvolto tanti. Il prossimo passo dovrà essere quello di parlare con il Comune per risolvere la situazione del PalaDozza”.
“I tifosi sono stati molto corretti, hanno aspettato con grande pazienza senza cercare di scatenare la contestazione pur in un momento così difficile. Sicuramente si aspettano delle garanzie che non possiamo dare a parole, credo però che si rendano conto anche che non è facile che arrivi chiunque a gestire la Fortitudo. Posso risultare antipatico o non voluto per il mare di errori che abbiamo commesso finendo fino a questo punto, eppure oggi posso dire che sono qui. Ai tifosi devo chiedere scusa per quanto è successo, un mio difetto è stato rimanere troppo dietro, a lavorare anziché magari davanti a fare interviste, e così alimentando dubbi e voci di debiti enormemente superiori a quelli che avevamo, e che pure non ci hanno permesso di restare in alto. Di certo, se rimarrò, dovrò avere un rapporto diverso e più diretto con loro, starà a me trovare la strada”.
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